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di ANDREA GUERZONI

Tre frati ospitalieri in una moderna ricostruzione

 

L’abitato di Altopascio sorse nella seconda metà del Mille, non si sa per mano di chi né l'anno esatto, ai margini della Via Francigena: la strada che attraversando Fiandre, Francia, Svizzera ed Italia collegava l'Europa del nord con la capitale della cristianità, Roma. Edificato in posizione strategica, il borgo di Teupascio - come si chiamava in origine forse a causa dell’unione dei due termini longobardi 'teu', popolo, e 'passio', torrente - dominava una vasta area selvaggia delimitata dal lago di Sesto, la fossa Navareccia e la boscosa zona delle Cerbaie, percorse per intero dalla Francigena. Per la sua posizione felice il luogo fu eletto a dimora di un Ospedale fondato da anonimi benefattori - probabilmente una comunità canonica - che in breve presero a riunirsi in un ordine ospitaliero: quello dei Frati di S. Jacopo.

Nel tempo l'abitato venne cinto di mura sicure e dotato di chiesa con maestoso campanile dal quale ogni sera, al calar del sole, una campana detta la Smarrita levava cadenzati rintocchi che richiamavano al castello quanti l'oscurità aveva colto nel folto delle Cerbaie. In quanto tappa ideale negli spostamenti lungo la Francigena, o Romea, molti pellegrini, viandanti e mercanti di passaggio ricorsero alle cure generosamente prestate dai frati, prima con l'Ospitale (dove si praticavano tecniche mediche all'avanguardia e persino rudimentali esami delle urine) e poi con la mensa comune dove tutti indistintamente, poveri o facoltosi, potevano presentarsi per ricevere un pasto degno di tale nome: ciò ch’è passato alla storia con il famoso nome di Calderone!

Una famiglia di pellegrini

 

Un Ordine che si rispetti deve sempre adottare un segno, un simbolo che lo distingua dagli altri, così i frati uscirono dal castello, in quella fine dell'XI secolo, con il Tau cucito sui mantelli: una croce taumata bianca segno di purezza, che porta alla salvezza dell'anima. Poiché a volte la parola del Signore da sola non bastava per aver ragione di ladri ed assassini che infestavano le Cerbaie, alcuni membri furono costretti, per difendersi e difendere, a portare la spada: da allora i Frati di S. Jacopo d’Altopascio furono conosciuti anche con il nome di Cavalieri del Tau. Si ipotizza che quello del Tau fosse il primo e più antico degli ordini religioso-cavallereschi, seguito dagli ospedalieri, dai templari e dai teutonici. Poco alla volta la fama dell’Ordine si sparse nei luoghi limitrofi e, mossi dallo spirito dei tempi, incalliti peccatori e pii sconosciuti donarono, in punto di morte e per il rimedio della loro anima, terreni o beni alla confraternita. La Magione, retta da un Maestro Generale, acquisì potere fino al punto da essere riconosciuta e fatta oggetto di privilegi dai più grandi personaggi dell'epoca: vescovi, re, papi ed imperatori.

La casa madre fu presto in grado di creare sia in Italia che all'estero Obedientie fino a raggiungere l'Inghilterra e la Francia; in particolare a Parigi venne edificata nel 1180 d.C. una consorella in luogo che dal paese originario traeva il proprio nome: oggi, nella capitale francese, c’è ancora la parrocchia di S. Jacques du Haut-Pas.

Veduta aerea di Altopascio  Veduta frontale della chiesa romanica di Altopascio  Intervento di soccorso sulla via Francigena  Benedizione di un fratello cavaliere  Pulizia della spada

Le "sorore", donne con compiti di infermiere  Una sorora soccorre un cavaliere

  

Gli ospitalieri si dividevano in frati sacerdoti (generalmente tre, ma probabilmente solo uno nelle magioni filiali), i servienti o pappini (vi si accettavano anche donne con funzioni di infermiere, dette sorore) ed una specie di terz'ordine, nel quale venivano accolti i laici con particolari norme; infine vi erano i cavalieri, scelti tra i fratelli di nobile famiglia. Tra i loro compiti vi furono sicuramente, oltre alla cura di anime bisognose, altre e concrete opere, quali il ripristino e la manutenzione di tratti stradali, la coltivazione dei terreni, l'assistenza nell'attraversamento delle Cerbaie e, infine, la costruzione o custodia di numerosi ponti. Alcuni frati, probabilmente, parteciparono anche alle crociate in Terrasanta.

L'apogeo, nella storia plurisecolare della Magione, è rappresentato dalla concessione della Regola, avvenuta nel 1239 ad opera di papa Gregorio IX al Maestro Generale Gallico, artefice di un'imponente e massiccia opera di affermazione dell'Ordine, sia in Toscana che nelle regioni vicine.

Nel XIV secolo la fama dei frati scemò anche a causa del trasferimento del papato ad Avignone, che provocò la netta riduzione dei traffici sulla Via Romea. Coinvolta nelle lotte per l'egemonia in Toscana di cui furono protagoniste Lucca, Pisa e Firenze, Altopascio (teatro della battaglia che il 25 agosto 1325 vide l'eclatante vittoria del condottiero lucchese Castruccio Castracani sulle armi fiorentine) venne più volte conquistata e danneggiata, per passare definitivamente sotto il controllo di Firenze nel 1437. Ormai i nostri Cavalieri avevano esaurito la loro missione e la storia premeva perché il destino si compisse: l'Ordine fu soppresso definitivamente nel 1587 da papa Sisto V ed i beni ad esso appartenuti furono incorporati nella Milizia di Santo Stefano, creata dal Granduca di Toscana.

Termina qui la storia medievale dell'antico borgo fondato, forse, dai Longobardi. Il tempo calò sui Frati di S. Jacopo, un velo che resiste da quasi quattrocento anni e solo adesso, probabilmente, mani amorevoli sapranno rimuoverlo... polvere, pulviscoli, oblio: allora da lontano comparirà, confusa nella nebbia di un freddo mattino d'inverno, la figura altera di un uomo che silenziosamente avanzerà, sul fondo sdrucciolevole di una strada immersa nel fitto della selva, per raggiungere la sua Magione. Il fiato grosso, le guance arrossate, i sandali logori... sulla spalla sinistra, appena visibile da quella distanza, una croce taumata ne riscalderà il cuore...

  

Le date più importanti nella storia della Magione

a.d. 952

  7 maggio

Atto di compravendita del Notaro Arnifrido, nel quale compare per la prima volta un riferimento al Rio Teupassio.

  

a.d. 1084

  2 agosto

Atto di donazione di un tale Guglielmo che cede alcuni terreni all’«Ospitale... qui est edificatus in loco et finibus ubi dicitur Teupascio».

  

a.d. 1087

  12 marzo

Un certo Bono offre a Dio un pezzo di terra per l’Ospedale posto in Altepascio.

 

a.d. 1092

  aprile

In un atto di compravendita compare il nome del primo Maestro Maggiore dell’Ospedale: è Martino di Bonagiunta.

 

a.d. 1149

Il papa Eugenio III concede all’Ordine di Altopascio privilegio di protezione.

 

a.d. 1170

Federico I imperatore, detto “il Barbarossa”, concede privi­legio di protezione all’Ospedale di Altopascio, confermandogli beni e prerogative.

 

a.d. 1190

Il re di Francia Filippo II Augusto, di ritorno dalla Crociata in Terrasanta, fa tappa a “Le Hopital” per antonomasia: l’Ospedale di Altopascio.

 

a.d. 1239

  31 marzo

Papa Gregorio IX, con la Bolla data in Laterano, concede ai Frati di Altopascio la Regola, consegnandola al Maestro Generale Gallico (1227-1240).

 

a.d. 1244

  aprile

L’imperatore Federico II concede, da Acquapendente, ampio privilegio di protezione ed immunità ai Frati dell’Ordine dell’Altopascio.

 

a.d. 1300

Con il trasferimento del papato ad Avignone inizia il periodo di lento decadimento della Magione.

   

a.d. 1325

Coinvolta nelle lotte per l’egemonia in Toscana di cui sono prota­goniste Lucca, Pisa e Firenze, il 25 Agosto Altopascio viene temporaneamente conquistata dai Fiorentini. Il 23 settembre Castruccio Castracani, signore di Lucca, riporta una schiacciante vittoria sui guelfi fiorentini nelle campagne intorno alla Magione.

Viene installata sulla Torre una campana in sostituzione di una ben più vecchia, detta “La Smarrita”, sulla quale è ben visibile il nome del Maestro Lazzaro Saggina.

 

a.d. 1363

  aprile

Durante la guerra tra Firenze e Pisa, Altopascio viene temporaneamente occupata dai pisani e data alle fiamme, per passare di nuovo sotto Firenze.

 

a.d. 1437

I Fiorentini conquistano la vicina Montecarlo e l’importanza strategica di Altopascio in seguito cessa del tutto.

 

a.d. 1459

  18 gennaio

Il papa Pio II emana una bolla di soppressione dell’Ordine dei Frati di S. Jacopo di Altopascio; malgrado ciò l’Ospedale continua ancora a sussistere.

 

a.d. 1587

  14 marzo

Il pontefice Sisto V, su espressa richiesta del Granduca di Toscana Ferdinando I, sopprime definitivamente l’Ordine.

  

   

©2005 Andrea Guerzoni, testo e immagini. 

  


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